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I LOVE RADIO ROCK
(THE BOAT THAT ROCKED)
GOOD MORNING ENGLAND
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 22 giugno 2009
 
di Richard Curtis, con Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Nick Frost, Tom Sturridge, Kenneth Branagh, Emma Thompson (Gran Bretagna, 2009)
 
Sesso (soft), droga (poca) e rock and roll a volontà in uno di quei musical pop-rock che solo agli anglosassoni riescono che tanta felicità. Ad una condizione: quella di non rassegnarsi, come succede ormai da tempo alle nostre platee sull'onda delle cattive abitudini importate dall'Italia, alla pigrizia di non voler seguire due sottotitoli. Doppiata in italiano, una commedia svitata e surrealista come I LOVE RADIO ROCK perde gran parte della propria leggerezza; il fascino magari anche goliardico di un tono che avanza come sospeso nei tempi del cosiddetto buonsenso, una scanzonata provocazione che solo la duttilità della lingua inglese, della tradizionale, smozzicata battuta british è capace di rendere.

Cosa rimane, dopo quel massacro preventivato? Una formidabile compilation musicale che delizierà gli appassionati e non solo i nostalgici di quegli anni Sessanta da favola: dai Beach Boys ai Kinks, ai Who, gli Stones, Turtles, Troggs, a Donovan. La storia sarà quel che sarà. Ma volete mettere il piacere di uscire al fresco (stranamente, il film esce fra i saldi d'inizio estate) con nella testa l'eco in qualità digitale di Cat Stevens e Van Morrison, di Otis Redding, gli Yardbirds e i Procol Harum?

In quanto alla faccenda, in parte autentica e non poi tanto inutile, non a caso porta la firma del Richard Curtis di QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE oltre che di NOTTING HILL, oggetti di culto notoriamente insopprimibili per ogni adoratrice di Hugh Grant. Nel 1966, in aperto contrasto con la BBC che non diffonde che due ore di rock alla settimana, una radio pirata asserragliata su un battello fatiscente ai limiti delle acque territoriali nel Mare del Nord tenta di sfuggire alle bigotterie censorie di un ministro di Sua Maestà. Il film segue le vicissitudini un po' lunghette e altalenanti ma ammirevolmente assemblate di tutto un gruppo delirante di disc jockeys. Pure quelli, solo apparentemente allo sbaraglio: poiché interpretati da attori del calibro dell'eternamente impeccabile Philip Seymour Hoffman, di Nick Frost o Bill Nighy. Ai quali si aggiunge nei panni del ministro (riesci il Cattivo, come diceva Hitchcock…) niente di meno del shakespeariano Kenneth Branagh; e infine, in un delizioso cammeo, la grande Emma Thompson. Trasgressione in musica. C'è tanto di quegli anni in GOOD MORNING ENGLAND; e quanto ne farebbe comodo anche di questi tempi.


   Il film in Internet (Google)

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